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Lombardia - situazione del mercato immobiliare

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2016 09:12
19/05/2016 08:32
 
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Milano allontana la crisi del mattone Cresce a Ovest: 3 mila case in vendita (Fonte: milano.corriere.it - di Elisabetta Andreis - 19/05/2016)

La crisi del mattone a Milano è finita. Archiviata definitivamente. Parola di Mario Breglia, presidente dell’istituto di ricerche Scenari immobiliari, che aggiunge: «Il futuro sviluppo urbanistico dei prossimi tre anni si giocherà nel quadrante ovest della città, con almeno trentamila alloggi messi in vendita. Di questi, un terzo saranno di nuova costruzione». I quartieri al centro dello studio sono Citylife, Portello e aree Expo, su cui l’esperto è ottimista. Lì intorno «si concentra già adesso un terzo delle compravendite milanesi. È la zona più popolata e nei prossimi anni diventerà ancora più vissuta e vivace - stima Breglia -. Di qui al 2020 saranno investiti 5 miliardi di euro, quasi tutti privati». La ripresa si vede ovunque in città, e non solo per il numero delle transazioni che già nel 2015 aveva fatto tirare un mezzo sospiro di sollievo. «Ora ripartono anche i prezzi, e virano in positivo per la prima volta dopo anni», dice l’analisi. In questo contesto l’Ovest, ancora una volta, brilla: «Pronto ad un pieno e deciso boom». Scenari immobiliari stima per quel quadrante di Milano quotazioni in rialzo del 3,7 per cento nel 2016 e del 4,8 per cento nel 2017, meglio che in qualsiasi altra zona. «In cinque anni i prezzi, indice di buona salute del mercato, saliranno del 19 per cento. Contro il 13,1 della media cittadina».

Guardando da vicino aree di possibile sviluppo, si auspicano il successo di Human Technopole e la riconversione di parte della Goccia della Bovisa a polo destinato alla ricerca, in tempi il più rapidi possibile (bonifica permettendo). Breglia immagina poi la riqualificazione dello Scalo Farini. E in tutto questo l’assessore Alessandro Balducci rassicura: «L’area ovest è quella più interessante non solo dal punto di vista delle trasformazioni urbanistiche ma anche a livello di servizi, perché si candida a diventare nuovo asse degli studi scientifici avanzati», riflette. Ci sono poi, già in atto, progetti concreti, anche in fase avanzata. Nell’area di Citylife entro il 2018 si popolerà il «Dritto», grattacielo di Allianz progettato da Arata Isozaki, e verrà completato lo «Storto» di Generali ideato da Zaha Hadid. Mentre a riempire il «Curvo», la terza torre opera dell’architetto Daniel Libeskind ancora tutta da edificare, secondo fonti finanziarie potrebbe essere Intesa Sanpaolo, tra l’altro molto esposta sul progetto. Lì vicino, sui padiglioni di Fondazione Fiera al Portello, e con tempi da definire, il costruttore bergamasco Vitali, dopo il ritiro del progetto dello stadio da parte del Milan, dovrebbe sviluppare la sua «Milano Alta», con la pista ciclopedonale sopraelevata e grandi spazi commerciali. In questo caso le trattative sarebbero in corso con Motel One, Ibm, Decathlon e altri mentre l’investimento, inizialmente previsto per 300 milioni, sarebbe stato ridimensionato per ora a 220.

Ancora: lì vicino, tra via Gattamelata, Teodorico e Traiano, nel grande isolato svuotato da anni, dovrebbe sorgere il Pharo, nuova spettacolare torre direzionale da almeno 15 piani, tutta di vetro. Infine c’è l’imponente riqualificazione di Parco Vittoria, che prende il nome dall’investitore (Vittoria assicurazioni) e sarà inaugurato a giugno. Ai primi del Novecento c’era lo stabilimento Alfa Romeo, ora ci sono sei avveniristiche torri di vetro con 500 alloggi nuovi di zecca (già venduti per metà), un giardino di 80 mila metri quadrati con tanto di laghetto, sculture green e la panchina più lunga d’Europa (120 metri). Il centro direzionale si snoda intorno a piazza Gino Valle, di fianco al ponte ciclopedonale: lì vicino al momento campeggia Casa Milan, che dopo quasi cinquant’anni ha abbandonato la storica sede in via Turati. Pieno sviluppo, dunque, ma anche ambiti che si possono valorizzare meglio, come sottolinea Vincenzo Albanese, presidente di Sigest Soluzioni immobiliari: «Tutta la zona intorno a San Siro, ad esempio. Vanno ripensate le aree Snai e quelle dell’ex palazzetto dello sport, i dintorni di piazzale Selinunte potrebbero attirare Millennial e studenti stranieri dall’Europa». I giovani, forse, sono la chiave del futuro: con una Milano trainata dall’Ovest, «a sua volta motore del mercato immobiliare italiano».
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