03/09/2013 09:29 |
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Prezzi delle case in picchiata, secondo l'economist siamo alla resa dei conti (grafici) (Fonte: idealista.it - 03/09/2013)
Dopo 5 anni di stagnazione prima e discesa dei prezzi poi, la tendenza negativa per i valori immobiliari non è terminata, anzi. Secondo l'autorevole settimanale The Economist, che pubblica il suo consueto Global House Price Index, le abitazioni sono ancora sopravvalutate dell'11% rispetto ai nostri stipendi. Ma il calo ha intrapreso ormai l'accelerazione finale.
Nell'ultimo anno infatti l'Italia è, tra i 18 paesi analizzati, al terzo posto per la discesa più pronunciata dei prezzi delle case (-5,7%). Solo in Olanda e Spagna è andata peggio, trattandosi di due paesi in cui è ufficialmente esplosa la bolla immobiliare e del credito. Ricordiamo che The Economist fornisce gli indici dei prezzi al netto dell'inflazione.
A livello di analisi economica esistono due metodi per analizzare i valori immobiliari. Uno è il price to rent, ossia la relazione tra prezzi di vendita al mq e prezzi di affitto al mq. in questo caso l'Italia sarebbe quasi in equilibrio, con un vantaggio persino per le locazioni.
L'altro è il price to income, ossia i valori rispetto agli stipendi. In questo secondo caso i listini da noi sono sopravvalutati dell'11%. Questo indicatore è più aderente alla realtà nei paesi con alto indice di proprietà com'è il nostro.
Dopo 5 anni di crisi immobiliare vediamo comunque come, nel lungo periodo la curva dell'Italia (in viola nel grafico qui sotto) sia tutto sommato costante e prevedibile. Periodi di grandi aumenti, alternati a lustri di cali e stagnazione. Considerando però l'ultima parte della curva vediamo un repentino aumento del calo: i valori immobiliari sembrano aver in qualche modo tenuto, ma ora scendono in modo accettato.
Rispetto al grafico precedente, che analizza le fluttuazioni percentuali, è interessante vedere cosa sia successo in realtà in quasi 40 anni, al netto dell'inflazione. I valori immobiliari in Italia hanno garantito una rivalutazione di poco più del 25%, decisamente meno che in paesi come regno unito o Francia, ma decisamente di più della solita Germania, un paese in cui il mattone del resto non è considerato un investimento interessante.
Articolo visto in The Economist: Mixed messages[Modificato da marco--- 08/01/2015 23:20] |
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