12/06/2014 16:02 |
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08/08/2014 09:32 |
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Antonio Maria Rinaldi (Fonte: formiche.net)
Antonio Maria Rinaldi, dopo la laurea in economia alla LUISS alla fine del '70 ha svolto molti incarichi operativi in banche italiane per poi passare dalla metà degli anni '80 dal Servizio Borsa della Consob Sede di Milano alla Sofid, capogruppo finanziaria dell'ENI, fino a ricoprirne la carica di Direttore Generale. Attualmente esercita la libera professione ed è docente di Finanza Aziendale presso l'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara e di Corporate & Investment Banking e Mercati Finanziari & Commercio Internazionale presso la Link Campus University di Roma. Ha pubblicato nel 2011 "Il Fallimento dell'Euro?" e nel 2013 “Europa Kaputt,(s)venduti all’euro” per manifestare tutto il disappunto nell'attuale costruzione e conduzione europea. Con il suo maestro di politica economica, prof. Paolo Savona e con il prof. Michele Fratianni, ha concepito una proposta per il consolidamento del debito pubblico italiano. E’ firmatario del Manifesto di Solidarietà Europea per il ritorno concordato alle valute nazionali e partecipa a convegni e trasmissioni radio-televisive sul tema dell'unione monetaria europea non mancando mai di esprimere la sua forte criticità.[Modificato da marco--- 08/08/2014 09:33] |
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08/08/2014 11:57 |
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| | | Post: 499 | Età: 75 | Sesso: Maschile | Utente semplice | Quadrilocale | | OFFLINE | |
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marco---, 08/08/2014 09:32:
Antonio Maria Rinaldi (Fonte: formiche.net)
Antonio Maria Rinaldi, dopo la laurea in economia alla LUISS alla fine del '70 ha svolto molti incarichi operativi in banche italiane per poi passare dalla metà degli anni '80 dal Servizio Borsa della Consob Sede di Milano alla Sofid, capogruppo finanziaria dell'ENI, fino a ricoprirne la carica di Direttore Generale. Attualmente esercita la libera professione ed è docente di Finanza Aziendale presso l'Università Gabriele d'Annunzio di Chieti-Pescara e di Corporate & Investment Banking e Mercati Finanziari & Commercio Internazionale presso la Link Campus University di Roma. Ha pubblicato nel 2011 "Il Fallimento dell'Euro?" e nel 2013 “Europa Kaputt,(s)venduti all’euro” per manifestare tutto il disappunto nell'attuale costruzione e conduzione europea. Con il suo maestro di politica economica, prof. Paolo Savona e con il prof. Michele Fratianni, ha concepito una proposta per il consolidamento del debito pubblico italiano. E’ firmatario del Manifesto di Solidarietà Europea per il ritorno concordato alle valute nazionali e partecipa a convegni e trasmissioni radio-televisive sul tema dell'unione monetaria europea non mancando mai di esprimere la sua forte criticità.
Secondo me più che dall'euro bisogna uscire dall'italia... il nemico purtroppo è in casa. E come avere il verme solitario, ti mangia dentro. Anche se adottassimo il franco svizzero, avremo sempre sulle spalle un apparato politico e burocratico marcio e corrotto da mantenere. Temo che la salvezza possa arrivare solo dalla bancarotta, così i parassiti muoiono per mancanza della linfa vitale e sopravvivono quelli che sono in grado di mantenersi con le proprie capacità. A quel punto va bene qualsiasi moneta.
[Modificato da fede49 08/08/2014 12:02] |
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08/08/2014 13:42 |
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| | | Post: 8.592 | Sesso: Maschile | Amministratore unico | | OFFLINE |
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fede49, 8/8/2014 11:57 AM:
Secondo me più che dall'euro bisogna uscire dall'italia... il nemico purtroppo è in casa. E come avere il verme solitario, ti mangia dentro. Anche se adottassimo il franco svizzero, avremo sempre sulle spalle un apparato politico e burocratico marcio e corrotto da mantenere. Temo che la salvezza possa arrivare solo dalla bancarotta, così i parassiti muoiono per mancanza della linfa vitale e sopravvivono quelli che sono in grado di mantenersi con le proprie capacità. A quel punto va bene qualsiasi moneta.
Quoto, infatti il problema non è la moneta in sé ma il funzionamento del sistema, che andrebbe completamente riscritto.
Purtroppo a livello globale (mondo) le ricchezze assorbite dai parassiti iniziano ad essere significative da cui le crisi, anche un bambino comprenderebbe che gli attuali problemi non sono imputabili al mondo della produzione, quello funziona perfettamente e sempre meglio di anno in anno, grazie ai progressi tecnologici.
Ripropongo il solito elementare ragionamento, se il problema non sta nella produzione, che è sempre più efficiente, allora tutta la ricchezza generata dalla produzione dove se ne sta andando?
La domanda è retorica, vorrei che la gente iniziasse a ragionare un minimo col proprio cervello, smettendo di ripetere quello sentono dire dal politico di turno, come le corbellerie sull'importanza delle "riforme", termine ormai logoro, abusato e, anche, completamente fuori contesto.
p.s. ti ho spostato l'altro post qui |
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08/08/2014 15:57 |
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| | | Post: 938 | Sesso: Maschile | Utente semplice | Attico | | OFFLINE |
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marco---, 8/8/2014 1:42 PM:
....
Ripropongo il solito elementare ragionamento, se il problema non sta nella produzione, che è sempre più efficiente, allora tutta la ricchezza generata dalla produzione dove se ne sta andando?
..
infatti, in altri termini chi si e' mangiato l'incremento poderoso di produttivita' ?
sicuramente non il popolo o chi lavora....
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Comica e dannosa. In due parole, l’Unione Europea. |
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08/08/2014 17:06 |
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| | | Post: 8.592 | Sesso: Maschile | Amministratore unico | | OFFLINE |
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ziomaoziomao, 8/8/2014 3:57 PM:
infatti, in altri termini chi si e' mangiato l'incremento poderoso di produttivita' ?
sicuramente non il popolo o chi lavora....
Se una "massa critica" di persone potesse compiere questo elementare ragionamento saremmo all'inizio della vera soluzione del problema. |
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