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Per chi vuole conoscere meglio Milano

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2015 16:17
11/09/2010 16:40
 
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via vitruvio- zona frequentata male - stazione centrale

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DEGRADO A MILANO




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[Modificato da ccc56 11/09/2010 17:05]
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BOVISA


fra Bovisa e Q.to Oggiaro


ccc56
11/09/2010 20:15
 
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Re: via vitruvio- zona frequentata male - stazione centrale
ccc56, 11/09/2010 16.40:

[IMG]DEGRADO A MILANO




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ccc, queste sarebbero ai Navigli, vero? [SM=g9058]
11/09/2010 20:55
 
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Re: Re: via vitruvio- zona frequentata male - stazione centrale
dgambera, 11/09/2010 20.15:




ccc, queste sarebbero ai Navigli, vero? [SM=g9058]





si pero' i navigli quelli brutti, non i navigli della movida.
quelli chic sono quelli di porta ticinese verso la darsena, via gabriele d'annunzio cioe' il centro di milano mentre questi sono i navigli " piu' poveri" il naviglio pavese cioe' il ramo che costeggia la zona sud di milano per poi arrivare a Pavia.
comunque anche questi sono pieni di locali nel primo tratto quello piu' vicino a porta ticinese, un caos ma sono piu' popolari.
Man mano che il naviglio si inoltra la zona diventa abbastanza critica.
tipo via gola etc etc.................
[Modificato da ccc56 11/09/2010 20:58]
ccc56
11/09/2010 21:08
 
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Re: Re: Re: via vitruvio- zona frequentata male - stazione centrale
ccc56, 11/09/2010 20.55:





si pero' i navigli quelli brutti, non i navigli della movida.
quelli chic sono quelli di porta ticinese verso la darsena, via gabriele d'annunzio cioe' il centro di milano mentre questi sono i navigli " piu' poveri" il naviglio pavese cioe' il ramo che costeggia la zona sud di milano per poi arrivare a Pavia.
comunque anche questi sono pieni di locali nel primo tratto quello piu' vicino a porta ticinese, un caos ma sono piu' popolari.
Man mano che il naviglio si inoltra la zona diventa abbastanza critica.
tipo via gola etc etc.................




Beh, io i navigli edlla movida li ho visti e di monnezza e graffiti ce n'è abbastanza anche lì.

Poi, parli di Porta Ticinese: ma non è la zona del tuo amico? Ecco perchè quando ho detto che era una fogna a cielo aperto .... apriti cielo. Magari c'ha pure comprato qualche cerino [SM=p7579]
11/09/2010 21:20
 
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Re: Re: Re: Re: via vitruvio- zona frequentata male - stazione centrale
dgambera, 11/09/2010 21.08:




Beh, io i navigli edlla movida li ho visti e di monnezza e graffiti ce n'è abbastanza anche lì.

Poi, parli di Porta Ticinese: ma non è la zona del tuo amico? Ecco perchè quando ho detto che era una fogna a cielo aperto .... apriti cielo. Magari c'ha pure comprato qualche cerino [SM=p7579]



Lui abita a porta ticinese ed e' zona popolare anche se centrale.
le zone intorno sono molto belle ma porta ticinese no, la vicinanza del naviglio l'ha sempre buttata giu', per il casino e perche' diventa un porcile la sera tanto casino che fanno.
peccato.
e' una zona abbastanza caotica, colorata, abitata e frequentata abbastanza male e per questo si infuriava con me quando glielo dicevo

C'e' da dire che tutta la zona che si allontana da porta ticinese e cioe' quella che va a verso corso italia e quella dall'altra parte che va verso viale papiniano e' splendida.
porta cicca, come la chiamiamo noi, e' zona particolare, trattata male,molto vecchia ed e' veramente un peccato ma e' sempre stato cosi'.
ccc56
11/09/2010 21:56
 
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zona corvetto - quartiere critico
Piazzale Corvetto si trova a Milano, in una zona di prima periferia a sud est. E' attraversato dai cavalcavia e dalla circonvallazione. Un quartiere di palazzi popolari, che non ha mai avuto lo splendore criminale del Giambellino o conosciuto le rivolte degli emigranti di via Padova e dintorni. Non è così lontano da piazza del Duomo ed è servito da svariati mezzi pubblici.
Corvetto è Milano, quello che rimane di Milano. Il quartiere si è gemellato da anni con Scampia, i suoi abitanti non hanno ancora messo un cartello all'ingresso, come fanno nei paesi, ma l'amministrazione comunale dovrebbe valutarlo con in aggiunta la scritta: "Corvetto secessionista". Se a Scampia alle volanti della Polizia lanciavano di tutto dalle finestre, al Corvetto sono scesi direttamente in strada per picchiare un vigile e impedire un arresto. Era in corso un pestaggio a sangue di un maghrebino da parte di alcuni abitanti del quartiere. I vigili sono intervenuti. Uno di loro ha bloccato un aggressore. Venti ragazzi hanno fermato e picchiato il vigile tra l'indifferenza degli abitanti. L'arrestato è fuggito, o meglio, è andato a dormire a nel SUO quartiere. Il Corvetto è infatti COSA LORO. I ragazzi gridavano esultanti al vigile finito in ospedale: "Te la facciamo pagare, così capisci chi comanda".
Si deve prendere atto che il Corvetto è il primo esempio di federalismo criminale a Milano. Nella zona, da anni, chi si ribella, anche per piccole cose, come un parcheggio o per gli schiamazzi, viene minacciato o picchiato con ferocia. L'emigrazione non c'entra, al massimo è mano d'opera usata dalla criminalità italiana. Milano ha La Russa ministro della Difesa, Berlusconi presidente del Consiglio e il varesotto Maroni ministro degli Interni ed è in mano al Pdl e prima a Craxi da tempo immemorabile. Se a Scampia lo Stato è assente, a Milano è forse troppo presente.
A Londra, a Vienna o a Madrid, il Corvetto, così come Scampia, sarebbero impossibili persino da concepire. Non esistono zone franche, extraterritoriali dove c'è lo Stato e, se esistono, sono la prova che lo Stato non c'è. La secesiùn comincia a dare i primi effetti. Se Boss(ol)i può invocare 300.000 fucili dalla bergamasca e il suo alleato Dell'Utri chiamare eroe Mangano, allora perché dei ragazzi, se provocati dai ghisa della Moratti, non possono difendere il loro territorio? E' il diritto del suolo e il rovescio della Repubblica Italiana, unita nella divisione.

www.beppegrillo.it/2010/08/la_secessione_d.html
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11/09/2010 21:58
 
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Piazzale Corvetto si trova a Milano, in una zona di prima periferia a sud est. E' attraversato dai cavalcavia e dalla circonvallazione. Un quartiere di palazzi popolari, che non ha mai avuto lo splendore criminale del Giambellino o conosciuto le rivolte degli emigranti di via Padova e dintorni. Non è così lontano da piazza del Duomo ed è servito da svariati mezzi pubblici.
Corvetto è Milano, quello che rimane di Milano. Il quartiere si è gemellato da anni con Scampia, i suoi abitanti non hanno ancora messo un cartello all'ingresso, come fanno nei paesi, ma l'amministrazione comunale dovrebbe valutarlo con in aggiunta la scritta: "Corvetto secessionista". Se a Scampia alle volanti della Polizia lanciavano di tutto dalle finestre, al Corvetto sono scesi direttamente in strada per picchiare un vigile e impedire un arresto. Era in corso un pestaggio a sangue di un maghrebino da parte di alcuni abitanti del quartiere. I vigili sono intervenuti. Uno di loro ha bloccato un aggressore. Venti ragazzi hanno fermato e picchiato il vigile tra l'indifferenza degli abitanti. L'arrestato è fuggito, o meglio, è andato a dormire a nel SUO quartiere. Il Corvetto è infatti COSA LORO. I ragazzi gridavano esultanti al vigile finito in ospedale: "Te la facciamo pagare, così capisci chi comanda".
Si deve prendere atto che il Corvetto è il primo esempio di federalismo criminale a Milano. Nella zona, da anni, chi si ribella, anche per piccole cose, come un parcheggio o per gli schiamazzi, viene minacciato o picchiato con ferocia. L'emigrazione non c'entra, al massimo è mano d'opera usata dalla criminalità italiana. Milano ha La Russa ministro della Difesa, Berlusconi presidente del Consiglio e il varesotto Maroni ministro degli Interni ed è in mano al Pdl e prima a Craxi da tempo immemorabile. Se a Scampia lo Stato è assente, a Milano è forse troppo presente.
A Londra, a Vienna o a Madrid, il Corvetto, così come Scampia, sarebbero impossibili persino da concepire. Non esistono zone franche, extraterritoriali dove c'è lo Stato e, se esistono, sono la prova che lo Stato non c'è. La secesiùn comincia a dare i primi effetti. Se Boss(ol)i può invocare 300.000 fucili dalla bergamasca e il suo alleato Dell'Utri chiamare eroe Mangano, allora perché dei ragazzi, se provocati dai ghisa della Moratti, non possono difendere il loro territorio? E' il diritto del suolo e il rovescio della Repubblica Italiana, unita nella divisione.

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LA PERIFERIA VIOLENTA DI MILANO
I vigili si riprendono Corvetto
E il comandante arresta un ladro d'auto colto sul fatto


Le auto dei vigili in azione al Corvetto (Newpress)

MILANO - I lampeggianti della ronda notturna attraversano la semioscurità del Corvetto schizzando di luce i muri grigi dei palazzi. Il quartiere è insolitamente silenzioso, ma sono passate solo 24 ore dal pestaggio del vigile urbano spedito in ospedale, e meno di 12 dall'arresto dei primi due responsabili, per la cronaca italiani in una zona dove si punta sempre il dito contro gli stranieri. La colonna di auto, quattro pattuglie e cinque civette, si ferma all'improvviso di fronte un doner-kebab di Corso Lodi. Il comandante della Polizia Locale, Tullio Mastrangelo, scende dalla prima vettura e si infila coi suoi uomini in una piccola traversa buia. Un omino piccolo e pallido, con la barba di due giorni, è stato appena beccato da due ragazzi mentre armeggiava in una Fiat 600 Special. I vigili lo afferrano per le spalle, quasi lo sollevano di peso, e lo mettono faccia al muro per perquisirlo. Nel suo zainetto trovano lo stereo della macchina e un tom-tom. «È una fortuna che me l'hanno tolto dalle mani», sbraita il giovane titolare dell'utilitaria. «È la quinta volta da quando ce l'ho che me la forzano per frugarci dentro». E da quando ce l'ha? «Da meno di un anno».

IL RODEO - A piazza Angilberto le auto della polizia municipale si dispongono in cerchio, come in un rodeo. Le luci delle sirene mulinano all'impazzata, le auto dei passanti finiscono una dopo l'altra nel retino dei vigili. La gente si affaccia alla finestra, capannelli di ragazzi si accalcano ai bordi della piazza. Nel giro di cinque minuti l'operazione di controllo messa in piedi per dare una risposta di forza alle bande di quartiere si trasforma in uno spettacolo di strada. In tutta la zona di Corvetto dal primo agosto vige il coprifuoco. I locali devono chiudere tassativamente alle 24, i bar e i kebab alle 22, internet point e centro massaggi alle 20. Non capita spesso, dunque, di assistere a tanta agitazione.

LA GENTE DI CORVETTO - «Da un po' di tempo la polizia si fa viva più spesso», spiega un signore di origini pugliesi che abita da queste parti. «Per noi però non è cambiato nulla. L'altro giorno hanno aggredito l'autista di un bus perché era in ritardo di una decina di minuti. Spintoni e insulti, e tutti che applaudivano. Proprio in questo incrocio un'auto è rimasta parcheggiata sul marciapiede per due anni. Era senza assicurazione e di notte qualcuno c'andava a dormire, o chissà cos'altro facevano». Inevitabilmente si impone il tema dell'immigrazione. Per qualcuno lo scontro razziale è già cominciato: «Sono tanti, e aumentano sempre di più. Siamo noi la minoranza. Presto ci sarà una guerra e noi italiani, purtroppo, perderemo».

I CONTROLLI - Il quartiere è da anni sotto osservazione. Gli episodi di violenza si ripetono con una frequenza inquietante. Le risse e i pestaggi sono all'ordine del giorno, ma il precedente più clamoroso risale al 2006, quando una banda di ragazzi assaltò il comando di zona della Municipale. Il vigile pestato è solo un'altra tappa nella marcia avviata da gruppi di balordi e bande più o meno organizzate per trasformare il quartiere in un fortino della criminalità, una città nella città sottratta al controllo delle forze dell'ordine. «Ma noi non abbiamo paura, siamo dappertutto, lo Stato controlla ogni singola viuzza di questo quartiere come del resto della città». Il comandante Mastrangelo ostenta sicurezza. Giacca e cravatta nera, non si limita a coordinare le operazioni. Brandisce una paletta ed è lui stesso a decidere chi fermare e chi lasciar passare: «Controlliamo quasi tutte le auto», spiega, «almeno l'80 per cento. Lasciamo passare giusto le famiglie e i tassisti, insomma quelli che sembrano più tranquilli». Un commissario aggiunto si avvicina con due foglietti in mano: «Guardate questo», dice sorridendo. «Aveva falsificato l'assicurazione della macchina». In effetti il contrassegno sembra una semplice fotocopia a colori. «E questa è anche imitata bene». L'auto, una Ford Focus in buono stato, viene agganciata al carrattrezzi e portata via. Il proprietario, un ragazzo magrebino con i capelli ricci e gli occhi spenti, la guarda allontanarsi malinconico. «Per lui adesso saranno guai, lo denunceremo per falso».

I DATI - Negli ultimi tre mesi al Corvetto la polizia locale ha fermato 429 persone e 243 veicoli, con 11 denunce per vari reati e innumerevoli verbali. «Capita soprattutto il 116», spiega un agente, riferendosi all'articolo del codice che punisce chi guida senza patente: «Si tratta soprattutto di immigrati, hanno la patente del loro paese e non la possono convertire. E così guidano comunque, fino a quando non vengono fermati».

I PUSHER LATITANO - Piazzale Gabriele Rosa, altrimenti noto come il Gabriorosa, dovrebbe essere il quartier generale dello spaccio al Corvetto. In una di queste traverse, via dei Cinquecento, il vigile che cercava di intromettersi nel regolamento dei conti in corso tra magrebini e italiani ha avuto la peggio ed è stato aggredito da decine di persone. Ma stanotte pusher non se ne vedono. E se ci sono si sono rintanati al primo riverbero celestino delle sirene. Lungo il primo tratto di Corso Lodi, nei giardinetti che separano le due corsie, qualcuno si attarda a chiacchierare, a bere una birra. In mancanza d'altro, i vigili si fermano a controllare loro: «Sapete che non potete bere birra all'aperto?». In effetti a Milano c'è un'ordinanza del sindaco che vieta anche questo. I tre ragazzi sudamericani, che però parlano un milanese degno di Nanni Svampa, protestano vibratamente: «Non stiamo facendo niente di male, abbiamo lavorato tutto il giorno e ora ci stiamo riposando». Con loro c'è una ragazzina dai capelli ricci e la pelle scura. Forse lei ha bevuto un po' più degli altri. «Ha i documenti?» La sventurata non risponde. «Mi dispiace, dovrà venire al comando con noi». Tenta una fuga, ma l'acchiappano subito. La infilano in auto e la portano via. Sarà identificata, fotografata, schedata. Se risulterà clandestina per lei si apriranno le porte di via Corelli.

Antonio Castaldo
24 agosto 2010(ultima modifica: 26 agosto 2010)

www.corriere.it/cronache/10_agosto_24/corvetto_notte_7741ddf2-af54-11df-bad8-00144f02aa...
[Modificato da ccc56 11/09/2010 22:03]
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Sempre più critica la situazione di Corvetto

Il Comune si è attivato per cercare di risolvere i problemi di sicurezza degli esercenti

Commercianti e residenti chiedono più sicurezza in piazzale Corvetto. In arrivo l’ordinanza su coprifuoco e deposito dei contratti d’affitto: ecco cosa ne pensano i cittadini. In zona Corvetto le aggressioni, lo spaccio di droga a cielo aperto, i furti e la prostituzione sono ormai eventi di ordinaria amministrazione.
Il quartiere, per diverso tempo abbandonato a se stesso, sta tornando al centro dell’attenzione del Comune anche grazie alla mobilitazione di cittadini che, attraverso le associazioni da loro fondate, hanno fatto sentire la propria voce chiedendo più controlli e una maggiore sicurezza. Lo stesso vicesindaco Decorato – dopo un incontro con i rappresentanti della zona 4, tra cui il presidente di zona, Paolo Zanichelli, il presidente della Commissione Sicurezza, Salvatore D’Arezzo, i rappresentanti di commercianti e residenti – ha annunciato l’estensione a piazzale Corvetto del provvedimento che stabilisce un coprifuoco per alcune attività commerciali (phone center, ristoranti, bar e locali notturni) e che impone ai proprietari il deposito dei contratti d’affitto. La chiusura obbligatoria in orari predefiniti coinvolgerebbe gli esercizi che si trovano nelle aree più critiche del quartiere, via Bessarione, piazza Angilberto e via dei Cinquecento, strade in cui diversi negozi e bar, una volta gestiti dai residenti, hanno già dovuto chiudere la propria attività nel momento in cui la situazione si è fatta difficile. «È da anni che la zona è sempre meno vivibile – ci racconta il gestore di un bar della zona –. I furti fanno ormai parte della norma».
L’abbassamento della qualità della vita finisce anche per riversarsi in una svalutazione del mercato immobiliare, come sottolinea l’intervistato: «Ho un appartamento in vendita, ma non appena la gente sente il nome della via si rifiuta di visitarlo, nonostante continui ad abbassare il prezzo».
Abbiamo poi incontrato il vicepresidente del Comitato dei residenti, gruppo nato due mesi fa con l’intento di rappresentare gli abitanti e le loro esigenze. «Alle sette di sera inizia lo spaccio, apertamente! – denuncia –. Io chiudo già all’orario previsto dal coprifuoco per la mia sicurezza e per la sicurezza del mio negozio; pertanto sono d’accordo con l’ordinanza e auspico anche un aumento dei controlli.
Conviene a tutti chiudere prima, anche agli stranieri che gestiscono esercizi in zona. Quando si rimane aperti fino a tardi può succedere di tutto. Se poi il quartiere diverrà più sicuro, ben venga l’apertura prolungata delle attività».
Dello stesso avviso è anche un ragazzo straniero, gestore di un phone center: «Chiudo alle ore 22.00 perché d’inverno, passato quest’orario, non c’è più lavoro; al limite d’estate ci vorrebbe un’ora in più. Credo che serva più sicurezza sul territorio e, in effetti, ultimamente c’è una presenza decisa delle Forze dell’ordine. Speriamo continuino così».

Federica Solaro

www.7giorni.info/cronaca/milano-forlanini-mecenate/sempre-piu-critica-la-situazione-di-corve...
[Modificato da ccc56 11/09/2010 22:05]
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VERSO IL 2015
Patto in extremis per l'Expo
la Fiera acquista tutti i terreni
Si stringe la trattativa con Cabassi: la Fondazione vuole sconti e pagamento nel 2007
Il Pd va all'attacco: "Un'operazione poco trasparente, si rischia una colata di cemento"
di ALESSIA GALLIONE

Patto in extremis per l'Expo la Fiera acquista tutti i terreni I terreni dell'Expo a Rho-Pero

Passa da Fiera l'ultimo treno per Expo. E la possibilità di un accordo in extremis per sbloccare la vicenda dei terreni su cui realizzare l'esposizione universale. Perché, dopo mesi di litigi, la strada politica è tracciata: sarà Fondazione Fiera, che possiede la maggioranza dell'area, ad acquistare la parte rimanente, di proprietà del gruppo Cabassi. L'obiettivo è chiudere la trattativa il prima possibile. Entro lunedì prossimo, magari, quando Letizia Moratti, Roberto Formigoni e Guido Podestà si incontreranno per dare il via libera alla parte "operativa" dell'accordo di programma che renderà edificabile quel milione di metri quadrati agricoli.

A largo Domodossola è arrivato un mandato preciso, come conferma il presidente di Fondazione Fiera, Giampiero Cantoni: "La strategia che ci hanno indicato Formigoni, Podestà e Moratti è di acquisire i terreni per evitare sospetti di speculazione grazie al fatto che la Fondazione è un soggetto privato, ma a indirizzo pubblico". Ma è sul business immobiliare futuro, che il centrosinistra attacca. Il consigliere regionale pd Franco Mirabelli esprime "dubbi" sull'operazione. Il capogruppo democratico a Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino, avverte: "Sconcertati dall'assenza di trasparenza. Dopo l'orto planetario non può arrivare una colata di cemento". E quello provinciale Matteo Mauri: "Non sappiamo nulla di cosa si voglia fare dopo, né di quali vantaggi godrà il privato". Il deputato Vinicio Peluffo: "Non è cambiando il proprietario che si forniscono garanzie di salvaguardia dell'interesse pubblico".

Da giorni la trattativa va avanti (un nuovo incontro è fissato oggi) e Fiera è pronta a convocare in qualsiasi momento un consiglio che ratifichi l'accordo. Ma le difficoltà ci sono. Il prezzo offerto dalla Fondazione ai Cabassi sarebbe inferiore ai 60-70 milioni di euro a cui - quando era amministratore delegato della società di gestione - Lucio Stanca avrebbe acquistato. Non solo: quei soldi verrebbero pagati nel 2017 e senza interessi. È su questi punti che si cerca un'intesa. La soluzione consentirebbe a Fiera, in difficoltà economica, di presentare alle banche come garanzia i futuri diritti a costruire case e negozi. Dopo il 2015, spiega infatti Cantoni, "avremo la disponibilità di questo terreno per metterlo sul mercato con un'asta aperta, con la massima trasparenza".

A costruire, insomma, saranno altri. Ma si costruirà. Oggi, intanto, si riunisce il cda di Expo 2015 spa. All'ordine del giorno il rinnovo della consulenza per gli architetti autori del masterplan: dopo l'addio di Stefano Boeri, Richard Burdett e Jacques Herzog. In vista un nuovo cambio della guardia anche nel collegio sindacale: Angelo Provasoli, nominato commissario straordinario del Credito cooperativo fiorentino, potrebbe lasciare presto l'incarico.
milano.repubblica.it/cronaca/2010/09/10/news/patto_in_extremis_per_l_expo_la_fiera_acquista_tutti_i_terreni-...
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13/09/2010 14:35
 
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Re: Re: perche' non creare una galleria?
ccc56, 9/11/2010 3:23 PM:




cioe'???? Vuoi dire una raccolta di foto di milano???
a me andrebbe benissimo ma non so come fare.



1)Ti crei un account su www.photobucket.com
2)carichi sul loro sito le tue foto
3)sfrutti i loro tools per crearti la galleria(3D Cards) o una presentazione(slideshows).
4)posti il link o sfrutti il condice embed,che ti viene da loro fornito quando ti crei una 3D Cards(nel mio caso una galleria) da inserire nei post di questo forum.

Spero di esserti stato d'aiuto.





14/09/2010 16:29
 
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Re: Re: Re: perche' non creare una galleria?
pax2you, 13/09/2010 14.35:



1)Ti crei un account su www.photobucket.com
2)carichi sul loro sito le tue foto
3)sfrutti i loro tools per crearti la galleria(3D Cards) o una presentazione(slideshows).
4)posti il link o sfrutti il condice embed,che ti viene da loro fornito quando ti crei una 3D Cards(nel mio caso una galleria) da inserire nei post di questo forum.

Spero di esserti stato d'aiuto.


ok, grazie






ccc56
14/09/2010 16:35
 
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asssessore incontrerà gli abitanti ogni venerdì dalle 15.30 alle 18.30 all'urban center
Urbanistica, in due mesi la nuova Milano. «I cittadini ridisegnano la città»
Masseroli: da oggi scattano i 60 giorni per le osservazioni al Pgt. Ci aspettiamo grande partecipazione


Il cantiere di Porta Nuova: Palazzo Lombardia e Pirellone (Fotogramma)

MILANO - Un piano del territorio costruito dai cittadini. L’assessore all’Urbanistica, Carlo Masseroli, aveva lanciato la scommessa aprendo l’iter per la definizione del Piano di governo del territorio, approvato il 14 luglio scorso dal consiglio comunale. E il tema della partecipazione torna oggi, con tanto di presentazione in pompa magna alla Triennale, nel momento in cui cominciano i 60 giorni utili per presentare le osservazioni al piano: «Ci aspettiamo il contributo di tutti, non soltanto dei grandi player, degli esperti di settore, degli urbanisti puri» insiste Masseroli. Il modello è quello individuato dal premier britannico David Cameron quando aveva illustrato la propria idea di big society: «Come dice Cameron, dobbiamo cambiare l’approccio verso il governare, perché la gestione dall’alto al basso, con controllo rigido e totale, ha finito con l’indebolire la responsabilità, l’iniziativa locale e l’azione civica». Così, l’assessore dà appuntamento a chiunque voglia intervenire: «Ogni venerdì dalle 15.30 alle 18.30 sarò in urban center. Noi abbiamo costruito una piattaforma di sviluppo, ma ciascuno può, anzi dovrebbe, migliorarla».

Il fulcro del piano, che punta a diventare «un nuovo sistema di welfare», sta nel concetto di perequazione: io ho alcune aree a disposizione in una zona, le metto a disposizione per un servizio pubblico di cui il Comune ha bisogno e trasferisco quei valori immobiliari in un’altra parte della città. Molti hanno gridato alla deregulation, ma Masseroli corregge: «Significa non avere letto il piano e non averlo capito». L’Agenzia degli scambi immobiliari «nasce solo per supportare il processo di spostamento delle volumetrie sostenendo il lavoro dei piccoli immobiliari e delle piccole realtà che altrimenti non sarebbero in grado di farlo». Sarà «una sorta di buono di valore economico e va letta in positivo. Ad esempio, io privato ospito gratuitamente un ufficio di giovani designer in un mio palazzo e in cambio il Comune, riconoscendo l’utilità sociale della proposta, dà al privato la possibilità di avere volumetrie corrispondenti altrove».

Serve però una supervisione. A controllare che ci sia equilibrio nello sviluppo ci sarà una sorta di mappa dei bisogni di ogni quartiere, che il consiglio comunale dovrà votare ogni anno valutando, zona per zona, di quali servizi c’è bisogno. In questo, potranno dare un contributo anche i cittadini: «Ci aspettiamo che anche loro ci segnalino i bisogni dei quartieri in cui vivono». Non solo: «Durante i 60 giorni delle osservazioni, io che sono proprietario di un ufficio, io che vorrei avviare una impresa con miei amici neolaureati, io che possiedo un palazzo con molti appartamenti sfitti, posso andare a capire come potrei trovare nel piano uno strumento che aiuti il mio sviluppo». L’amministrazione sta a guardare: «Ma se c’è qualcuno che vuole costruire un impianto sportivo in una zona in cui ne ho accertato il bisogno, li sostengo con la perequazione».

Altra critica. Si fa un regalo ai costruttori, che hanno aree in zone periferiche e possono perequare venendo a costruire in centro, dove tutto è più redditizio. «È vero che il privato può avere un vantaggio: ma — spiega Masseroli— il senso è proprio di dare un incentivo per avere in cambio servizi anche in periferia». E il verde? Il costruttore può perequare per andare a edificare in un parco? «Assolutamente no. C’è stata una grossa polemica sul futuro del Parco Sud, ma ribadisco che su quelle aree nessuno potrà costruire case. Ricordo anzi che questo vuole essere il piano della riscossa del Parco Sud, 42 milioni di metri quadrati di verde oggi poco accessibili e sconosciuti ai più». Ultimo punto controverso è quello che riguarda l’attrattività di Milano. Il Pgt, infatti, immagina una città in espansione e si prepara ad accogliere nuovi abitanti (si era detto 2milioni, Masseroli non vuole più parlare di numeri). Intanto, però, Milano si sta spopolando: «Ma la nostra sfida è che, con questo piano, si possa volere Milano per scelta decidendo di vivere qui, far crescer qui i figli, sviluppare il proprio business e anche divertirsi». Scegliere Milano? Difficile convincere un giovane che non trova case ad un affitto decente, ad esempio. Masseroli ha la replica anche a questo: «Nel piano c’è una parte consistente che riguarda l’housing sociale, per garantire un’abitazione a giovani coppie, a universitari e altre categorie su cui puntare per far nuovamente crescere la nostra città». Intanto, le osservazioni.


14 settembre 2010
milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_settembre_14/urbanistica-piano-territorio-17037572047...
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il debutto dei nuovi licei. Il direttore Colosio: partenza regolare, nessuna criticità
Primo giorno di scuola, proteste e sit -in dei genitori. «Mancano i prof»
Mobilitati insegnanti e famiglie. I precari: basta promesse. E la preside chiede una cauzione sui banchi



MILANO - Per i 32 mila bambini che sono entrati in prima elementare. Per i loro genitori, che hanno protestato davanti a decine di istituti contro i tagli all’istruzione. Per i sindacati, che hanno chiesto al provveditorato il numero dei posti ancora vacanti. Per il direttore regionale Giuseppe Colosio, che nel plesso di via Corridoni ha fatto gli auguri agli studenti lombardi. Per i precari. Per i ragazzi delle nuove superiori e quelli del liceo musicale (al Leonardo da Vinci e al Tenca, dove manca ancora qualche prof), per gli iscritti alla prima «serale» di Lissone, che sono dovuti tornare a casa perché non erano abbastanza per formare una sezione. Per i ginnasiali del classico Manzoni, circa trenta per classe. Per loro, per i 433 mila giovani dai 6 ai 18 anni e le loro famiglie, ieri è stato il primo giorno di scuola. Prima campana «ribelle». Maestre e genitori si sono mobilitati ieri mattina in via Palmieri, in via Brunacci, in viale Romagna, nei plessi della zona sei. Lo slogan: «Io non ci sto!». Palloncini e uno striscione: «Vogliamo una scuola pubblica di qualità, non un parcheggio». A distribuire volantini c’erano anche gli esponenti del Pd: «Denunciamo la carenza di organico, il valzer senza fine degli insegnanti, la riduzione di attività laboratoriali». Il movimento scuola precaria ha lanciato la campagna «Chi manca all’appello» per portare domani in provveditorato (presidio alle 16) i numeri su tutte le cattedre vacanti, mentre la Flc Cgil ha chiesto un incontro formale al provveditore, Giuliana Pupazzoni, per avere informazioni «chiare» sull’entità dei tagli, «soprattutto sui posti di sostegno ai disabili, sul personale tecnico e sul tempo pieno», afferma il segretario, Attilio Paparazzo. Ribatte il direttore Colosio: «Nessuno ignora i problemi, ma i nostri uffici hanno completato in tempo le nomine. Siamo partiti alla grande, con tutti i posti assegnati».

Tempo pieno e posti vacanti, su questi due punti verte la protesta. Ma anche sui presidi cui sono state assegnate troppe scuole (come le cinque affidate d’ufficio a Francesco la Teana, dirigente aMilano e Pioltello), sulle classi sovraffollate, «soprattutto nei professionali», denuncia Rita Frigerio della Cisl (all’Agnesi più studenti che sedie). E sullo stato di abbandono dei serali. Felice Buonalumi, coordinatore dell’Ipsia di Lissone, denuncia: «Venerdì ci hanno comunicato che 23 iscritti in prima (ma nel frattempo sono diventati 25, ndr) non erano sufficienti per formare una classe. Ieri abbiamo dovuto dirlo agli studenti». Con inevitabile lettera di protesta.

Ritorno sui banchi. Alcuni nuovi di zecca, come al Parini, comprati con 10 mila euro della scuola («la Provincia non li aveva», dice il preside Carlo Pedretti), altri recuperati in extremis (al Manzoni e al Bertarelli), altri sotto tutela dei ragazzi: «Ogni classe — spiega Annamaria Indinimeo, a capo del Bertarelli — firma un foglio in cui si impegna a consegnare, a fine anno, l’arredo scolastico nelle stesse condizioni in cui l’ha trovato».

milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_settembre_14/scuola-sit-in-genitori-17037572051...
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Peruviano ucciso a coltellate in via Padova
L'omicida era alterato dall'alcol

OMICIDIO in un appartamento di via Angelo Emo


Il delitto al termine di una violenta lite fra connazionali. L'omicida era alterato dall'alcol

MILANO - Un peruviano 51enne è stato ucciso in casa sua, nella notte tra domenica e lunedì, in una traversa di via Padova, a Milano. Il presunto aggressore, un connazionale, è stato arrestato dalla polizia. L'omicidio è avvenuto intorno all'una e mezza di notte all'interno di una palazzina di due piani, ben tenuta, abitata da italiani e stranieri regolari, al numero 29 di via Angelo Emo, una traversa della parte terminale di via Padova.

LA LITE - L'assassino, un peruviano di 50 anni, è arrivato a casa della vittima, Jovino Soto Sulleta, irregolare in Italia, attorno alle 22. Nell'appartamento, oltre ai due uomini, erano presenti una coppia di peruviani, che ha una stanza in affitto, e una cugina che accudiva la nipotina della vittima, una bambina di pochi mesi. I due uomini, ubriachi, hanno iniziato a litigare per futili; l'aggressore ha afferrato un coltello da cucina con una lama di 13 centimetri, cominciando a colpire il suo connazionale ripetutamente. Gli altri coinquilini sono scappati avvisando la polizia, che è intervenuta con una volante trovando l'aggressore ancora intento a colpire la sua vittima. Secondo una prima sommaria ispezione, sarebbero stati trovati i segni di una quarantina di fendenti, tra lesioni gravi e superficiali. I poliziotti hanno immobilizzano l'omicida e lo hanno condotto al San Raffaele, dove gli sono state curate alcune lievi ferite che si era procurato durante l'aggressione. Il peruviano è stato trovato in stato confusionale e privo di documenti.

I PRECEDENTI - Il quartiere recentemente è stato più volte al centro di fatti delittuosi e di una serie di provvedimenti del Comune. Il 13 febbraio scorso, in via Padova, oltre un centinaio di nordafricani, prevalentemente egiziani, avevano dato vita a una sommossa a seguito dell'omicidio di un loro giovane connazionale da parte di un sudamericano. «L'omicidio di un peruviano in un appartamento di via Padova testimonia che nel quartiere occorre continuare con la terapia d'urto in risposta a una situazione emergenziale. Chiederemo pertanto che l'ordinanza vigente in scadenza al 16 ottobre sia prorogata come per Sarpi al 31 gennaio», afferma il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. Gli stranieri regolari residenti in via Padova, secondo i dati forniti da De Corato, sono passati da 747 nel 1997 a 3.308 nel 2009, con un aumento del 340%. «Nessuna città al mondo può governare flussi incontrollati di questo tipo», spiega il vicesindaco.


13 settembre 2010
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Cenacolo e Brera aperti gratis una sera
al mese. L'Expo rilancia musei e cultura
Grandi mostre su Leonardo e Michelangelo. In vista del 2015 l'impegno a promuovere grandi iniziative in città

Siglato protocollo tra Comune e ministero dei Beni culturali


MILANO - Una grande mostra di Leonardo e una di Michelangelo, ma anche la rinascita del polo museale della Grande Brera e eventi culturali con i giovani per protagonisti: sono solo alcuni degli obiettivi che Milano conta di centrare nel 2015, anno in cui ospiterà l'Expo, grazie all'alleanza con il ministero dei Beni Culturali. Il protocollo, firmato dal sindaco Letizia Moratti, dal direttore generale del Ministero Mario Resca e dal numero uno di Expo 2015 spa Giuseppe Sala fa seguito al «patto per Milano» del 2008 e va nella direzione di una promozione a 360 gradi del patrimonio culturale della città e degli eventi che accompagneranno i sei mesi dell'esposizione universale. «Questo accordo - si è rallegrato il sindaco Moratti - rafforza l'impegno nostro e del governo per Expo e fa sì che la cultura sia un elemento trainante dell'esposizione universale, anche per aumentare il numero dei visitatori». Accanto alle mostre di due icone dell'arte italiana come Leonardo e Michelangelo, il protocollo prevede l'allestimento di una panoramica sul rapporto tra l'arte figurativa e il cibo, tema centrale di Expo 2015 e la valorizzazione delle opere d’arte e dei monumenti di Milano con lo scopo di attrarre più visitatori possibile: dal Cenacolo alla leonardesca Sala delle Asse del Castello Sforzesco, dal nascituro Museo del Novecento alla Grande Brera, dai siti archeologici della Milano imperiale alle vie d’acqua che attraversano Milano. Oltre alla messa in rete di biblioteche e archivi, la valorizzazione delle attività dei teatri e dei musei e il lancio di bandi per giovani artisti.

«PATRIMONIO ARTISTICO SENZA UGUALI» - Nel quadro delle iniziative per la promozione dei beni artistici e culturali della città in vista di Expo, rientra anche l'apertura gratuita delle sale di Brera e del Cenacolo, tutti gli ultimi martedì del mese, dalle 19 alle 23. Lo ha detto Resca, estendendo così anche a Milano l’iniziativa dell’apertura gratuita dei musei statali per un giorno al mese, l’ultimo martedì, appunto, già annunciata in altre città italiane. E se Giuseppe Sala ha giudicato l'intesa con il ministero «coerente» con la strategia di marketing territoriale volta a rendere l'Expo straripante di contenuti, per Resca la cultura può rappresentare la vera chiave del successo dell'evento. «L'Expo di Shanghai - ha osservato - sta rappresentando un elemento di confronto impegnativo e l'Italia può misurarsi in questa gara proprio sulla cultura visto che abbiamo un patrimonio artistico che non ha eguali».


13 settembre 2010
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rom
Via Gozzoli, allontanati gli ex nomadi di Rubattino
Una parte dei rom sgomberati da via Rubattino la scorsa settimana sono stati allontanati da un'area privata nei pressi del carcere minorile
di Redazione - 13/09/2010

Una ventina di persone sono state sgomberate, su segnalazione dei cittadini, da un'area privata in via Gozzoli, nei pressi del carcere minorile. La segreteria del vicesindaco - che in persona ha disposto lo sgombero dell'area - parla di 24 rom provenienti da via Rubattino che insieme a 9 tende e di una baracca si erano insediate lì nei giorni scorsi. La baracca è in corso di smantellamento, mentre i nomadi - 18 adulti e 6 bambini - sono già stati allontanati.

Domani mattina la proprietà si occuperà della pulizia dell'area sotto il controllo dei vigili. Lo sgombero di oggi fa parte di una serie messa in atto dall'amministrazione comunale per evitare che piccoli insediamenti abusivi si trasformino in vere e proprie favelas - ha precisato la segreteria del vicesindaco.

"Va precisato - ha aggiunto De Corato - che occupare terreni pubblici e privati, fino a prova contraria, è reato penale. E che se si vuole mandare i bambini rom a scuola lo si può fare anche dalle strutture comunali che sono sicure. Mentre se si sta in una baracca o in una tenda il rischio di un incendio o di finire schiacciati dal crollo dell'edificio è alto. Milano è off-limits per gli abusivi, che non sono tollerati. Questo è bene che i rom lo capiscano".

www.milanotoday.it/cronaca/milano-sgombero-nomadi-via-gozzoli-13-settembre-2...
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Massacrato di botte alla stazione Cadorna: tre arresti in mattinata
L'uomo è stato trovato con la mascella fratturata e con un forte trauma cranico. Si trova in ospedale in prognosi riservata. Futili, sembra, i motivi dell'aggressione
di Redazione - 13/09/2010

piazzale-cadorna-milanoE' stato letteralmente massacrato di botte davanti alla stazione ferroviaria di Cadorna, ieri sera. La vittima è un giovane eritreo di cui non si conoscono ancora le generalità, mentre la polizia ha già identificato e tratto in arresto un cittadino ucraino di 27 anni, pregiudicato irregolare e due ragazzi moldavi di 20 e 29 anni che avrebbero compartecipato all'aggressione.

Futili, sembra, i motivi del pestaggio che hanno procurato all'eritreo un forte trauma cranico e la frattura della mascella. L'aggredito è in prognosi riservata al Fatebenefratelli, mentre l'amico che lo accompagnava se l'è cavata solo con qualche contusione.

E' la seconda aggressione nel giro di poche ore: la scorsa notte, in una traversa di via Padova è stato assassinato un uomo di 51 anni. La vittima è morta nel corso di un litigio, colpita da un coltello da cucina. In manette, è finito un sudamericano.

www.milanotoday.it/cronaca/milano-aggressione-eritreo-stazione-cadorna-12-settembre-2...
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Via Rubattino: Nell'area Innse nascerà un nuovo quartiere
Dopo il rilancio della fabbrica, che ha rischiato la chiusura lo scorso anno, adesso tocca all'area intorno all'Innse. E' stato siglato l'accordo che prevede la nascita di un nuovo quartiere e un grande parco pubblico
13/09/2010

Da simbolo delle nuove lotte operaie contro la crisi economica a promessa di una nuova rinascita urbana. E' toccato un destino doppiamente fortunato alla Innse di Milano, divenuta celebre l'anno scorso per la protesta dei lavoratori rimasti settimane intere su un carroponte contro il piano di chiusura dello stabilimento.

Rilevata dal gruppo Camozzi è ripresa la produzione e ora attorno alla fabbrica metalmeccanica di via Rubattino, estrema periferia est della città, si sta progettando un nuovo quartiere con appartamenti, negozi e un grande parco pubblico. Il Comune e l'immobiliare Aedes, proprietaria dell'intera area, hanno siglato l'accordo per la riqualificazione di quasi 40 mila metri quadrati davanti al prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, regista lo scorso autunno dell'intesa che ha rilanciato l'attività industriale della Innse.

"Il risultato raggiunto - ha osservato il prefetto - arriva a un anno dalla soluzione di una vicenda assai complicata ed è importantissimo per Milano". Con l'accordo quadro dell'11 agosto 2009, Aedes si era infatti impegnata a cedere gratuitamente al gruppo Camozzi il capannone industriale su cui sorge lo stabilimento Innse, con annessa palazzina uffici e l'area esterna al capannone adibita a spazi di manovra. Questi 25 mila metri quadrati di superficie fondiaria sono la chiave di volta dell'intesa che ha fatto rinascere la Innse e partendo da qui il Comune e Aedes hanno così riscritto il piano di riqualificazione dell'intera area ex industriale.

Secondo l'accordo la quota destinata alla residenza salirà a oltre 1.000 alloggi (62,5 mila mq di edilizia libera e 25 mila mq di convenzionata e agevolata), saranno realizzati uffici e negozi e un nuovo parco urbano di 22 mila mq per strutture per lo sport. Il capoluogo lombardo si riconcilia così con una delle ultime testimonianze del suo passato di capitale industriale e offre un riscatto a un quartiere noto oramai solo per i campi nomadi abusivi. Negli ultimi anni sono stati 12 gli sgomberi a Rubattino. L'ultimo in ordine di tempo quello di martedì scorso quando dai capannoni dismessi della ex Maserati sono state cacciate oltre 200 persone. "Abbiamo salvato un'area produttiva - si è congratulato il sindaco Letizia Moratti, che ha voluto sottoscrivere l'intesa di persona - che riconferma Milano come città industriale e abbiamo creato un nuovo quartiere". La variante urbanistica dovrebbe essere ratificata dal Consiglio comunale entro la fine dell'anno. E se non ci saranno intoppi nei cantieri nel 2015 il nuovo quartiere della Innse potrebbe essere pronto per essere abitato.

www.milanotoday.it/zona/9/rilevata-innse-fabbrica-via-rubatt...
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14/09/2010 16:50
 
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clandestini a milano
IMMIGRAZIONE Controlli a tappeto, sei irregolari in manette
Un egiziano di 57 anni è stato arrestato dalla polizia locale, aveva collezionato due decreti di espulsione e ventisei fermi. Altri cinque stranieri irregolari sono stati arrestati nel Cie per danneggiamenti
di Redazione - 13/09/2010

Un egiziano di 57 anni, clandestino da 30, fermato già 26 volte, è stato arrestato dalla polizia locale. Gli agenti lo hanno fermato perché stava orinando contro una vettura e alla richiesta dei documenti si è rifiutato di mostrarli. Dopo un controllo in questura è così emerso che contro di lui ci sono due decreti di espulsione, l'ultimo emesso a Nuoro il 30 luglio scorso.

L'immigrato, secondo quanto riferito dal vicesindaco e assessore alla sicurezza, Riccardo de Corato, è stato fermato per la prima volta a Roma nel 1980. Da allora è stato bloccato 26 volte, 15 delle quali per aver commesso reati legati allo spaccio di droga (reato per cui è finito in carcere nel 2005 e 2009), rapina, lesioni e aggressioni, e 11 per essere identificato.

"La presenza a Milano di clandestini globetrotter ormai alla soglia della pensione dimostra che la normativa sull'immigrazione necessita di una rinfrescata - ha detto de Corato -. Fa specie che in tre decenni non si sia riuscito a mettere su un vettore aereo un soggetto violento che ha fatto un via vai dalle patrie galere collezionando reati. Ma il punto è proprio questo. Il fatto di avere processi pendenti diventa spesso un ostacolo all'espulsione".

I controlli non si sono fermati qui. Sempre nel weekend, cinque extracomunitari sono stati arrestati al Cie, Centro di identificazione ed espulsione, di via Corelli per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. La polizia ha spiegato che all'interno della struttura diversi stranieri hanno iniziato a danneggiare le stanze dove vivono. Sono quindi dovute intervenire le forze dell'ordine.

www.milanotoday.it/cronaca/immigrato-clandestino-fermato-26-volte-arresto-controlli-...
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expo'
Expo 2015, Formigoni: "Materia complessa ma il cammino è positivo"
Sul controverso cammino di Expo è intervenuto oggi anche il presidente della Regione, Roberto Formigoni
14/09/2010

"Si stanno studiando le diverse ipotesi sul terreno perché la materia è complessa ma il cammino è positivo, quindi c'è ancora da pazientare un po' ma arriveremo a una soluzione condivisa". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni a proposito delle aree sulle quali dovrà sorgere l'Expo 2015. A margine della presentazione dei Mondiali di pallavolo, Formigoni ha spiegato che "i tecnici di Regione Lombardia e di Fondazione Fiera stanno lavorando: ieri con il sindaco e il presidente della Provincia abbiamo dato uno sguardo complessivo alla ripresa di questa stagione impegnativa". (ANSA).

www.milanotoday.it/economia/formigoni-su-expo-2015-materia-complessa-ma-percorso-posit...
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14/09/2010 16:53
 
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Via Padova: Peruviano accoltellato a morte, un arresto
La scorsa notte, in una traversa di via Padova è stato assassinato un uomo di 51 anni. La vittima è morta nel corso di un litigio, colpita da un coltello da cucina. In manette un sudamericano
di Redazione - 13/09/2010

Un uomo peruviano è stato ucciso, la scorsa notte, in una traversa di via Padova, a Milano, il quartiere più volte al centro di fatti delittuosi e di una serie di provvedimenti del Comune. Il presunto aggressore, senza documenti ma certamente sudamericano, è stato arrestato dalla polizia. L'omicidio è avvenuto intorno all'una e mezza in un appartamento abitato da diversi peruviani, prevalentemente regolari. La vittima, un uomo di 51 anni, abitava lì e durante la lite con il connazionale, pare alterato dall'alcol, è stato ucciso con un coltello da cucina

L'omicidio è maturato durante una lite in via Angelo Emo 29, una traversa della parte terminale di via Padova, in una palazzina di due piani, ben tenuta, abitata da italiani e stranieri regolari. Anche nell'appartamento al secondo piano dove è avvenuto l'omicidio, quando le Volanti sono arrivate a seguito delle chiamate degli altri inquilini e vicini, sono stati trovati tre o quattro sudamericani regolari, che hanno raccontato l'accaduto.

Secondo le prime informazioni, ancora in corso di accertamento, il presunto accoltellatore sarebbe stato ospite della vittima e non un suo coinquilino. Il 13 febbraio scorso, in via Padova, oltre un centinaio di nordafricani, prevalentemente egiziani, avevano dato vita a una sommossa a seguito dell'omicidio di un loro giovane connazionale da parte di un sudamericano.


www.milanotoday.it/zona/2/precotto/peruviano-accoltellato-via-padova-settembre-2...
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Milano, nel 2010 è boom di disoccupati e cassa integrati

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Pubblicato il 14 Set 2010 16:05 Fonte: Libero News - Milano
www.libero-news.it/resizer.jsp?img=upload/cut1284471490491.jpg&w=475&h=280&maxim...

Sono quasi 150mila le persone coinvolte nella crisi economica e occupazionale a Milano e provincia, dall'inizio del 2010. Tra questi, 90mila sono in cassa integrazione, 25mila sono iscritti nelle liste di mobilità, 10mila sono precari (legati soprattutto al settore scolastico) e 25mila inoccupati, soprattutto tra i giovani e i laureati. Questi i dati sull'occupazione nel capoluogo lombardo della Camera del Lavoro, presentati questa mattina dal segretario generale Onorio Rosati. Il ricorso alla cassa integrazione segna un +213%. Nei primi mesi del 2009 erano 26 milioni e 210mila le ore autorizzate dall'Inps; nello stesso periodo del 2010 si è raggiunto il record di 55milioni e 851mila ore. Un cambiamento delle dinamiche occupazionali e dell'aspetto sempre più strutturale della crisi economica è rappresentato, in particolare, dall'aumento di ore di cassa integrazione per gli impiegati (+12% circa).


milano.virgilio.it/notizielocali/Milano-nel-2010-e-boom-di-disoccupati-e-cassa-integrati-26036...
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15/09/2010 16:04
 
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violenze sessuali a milano
Milano, tenta di struprarla ma lei si difende E' cintura nera di judo

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Pubblicato il 20 Ago 2010 09:53 Fonte: Quotidiano.net
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Aggredita mentre raggiunge il proprio appartamento, un'infermiera 61enne cintura nera di judo ha disarmato il vicino di 20 anni più giovane che ha cercato di violentarla e lo ha fatto arrestare. La vicenda è accaduta giovedì sera, in uno stabile di via Ippodromo, zona san siro intorno alle 23.30. In base a quanto ricostruito, ieri sera la donna è rincasata ma, una volta uscita dall'ascensore al secondo piano per raggiungere il proprio appartamento, è stata aggredita da un condomino di 41 anni originario dello Sri Lanka. L'uomo, che lavora come domestico, era in mutande e impugnava un coltellino con una lama lunga cinque centimetri. Ubriaco, l'ha minacciata e poi l'ha trascinata verso il proprio appartamento per violentarla. Appena la filippina si è resa conto di ciò che stava accadendo, ha reagito riuscendo prima a disarmare l'aggressore con una torsione del polso e poi a divincolarsi e fuggire. È corsa verso la propria casa, che condivide con una coppia di connazionali, e ha cominciato a tempestare la porta di pugni, per farsi aprire. Nel frattempo l'aggressore l'aveva raggiunta, ma è stato allontanato da uno dei filippini quando ha aperto la porta. A chiamare i carabinieri sono stati proprio i coinquilini della 61enne. Arrivati, hanno arrestato l'aggressore nella sua casa. Celibe, è criticato dagli altri condomini perché si ubriaca spesso, disturbandoli.

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Sondaggio. A Milano esiste l'integrazione sostenibile predicata da Riccardo De Corato?

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Pubblicato il 6 Set 2010
Secondo un recente studio redatto dal servizio di Statistica del Comune di Milano nel capoluogo lombardo starebbero aumentando i residenti di origine non italiana. Un abitante su sei della città non sarebbe infatti nato nel nostro paese. Trent'anni fa questa percentuale era molto più bassa tanto che per trovare uno straniero era sufficiente un gruppo di persone composto almeno da 100 individui. L'aumento di questo segmento della popolazione non coincide però con una crescita della città. Dall'inizio dell'anno ben 2000 persone hanno deciso di emigrare da Milano. Lo studio, di per sé molto interessante, viene pubblicato nelle stesse settimane in cui il Vicesindaco Riccardo De Corato ha deciso di concentrare parte della propria comunicazione contro gli immigrati irregolari. A poche settimane dalla denuncia pubblica contro il taglio dei fondi al Centro di Espulsione e Immigrazione, nel quale si sono registrati una serie di scontri, l'esponente politico ha fatto sapere che il Comune continuerà la propria battaglia contro gli extracomunitari non regolari. In meno di 24 ore, stando alle informazioni diffuse
A poche settimane dalla denuncia pubblica contro il taglio dei fondi al Centro di Espulsione e Immigrazione, nel quale si sono registrati una serie di scontri, l’esponente politico ha fatto sapere che il Comune continuerà la propria battaglia contro gli extracomunitari non regolari.

In meno di 24 ore, stando alle informazioni diffuse dallo stesso De Corato, sono stati sgombrati 6 campi rom. In zona Corvetto, invece, è stato chiuso un bar gestito da un cittadino cinese poco rispettoso delle norme igieniche vigenti.

Il Vicesindaco, per il momento, ha deciso di non prendere in considerazione i cittadini italiani che affittando le case in nero alle persone non regolari nel nostro paese contribuiscono a rallentare l’integrazione sostenibile di cui si eletto rappresentante.

Parlando delle espulsioni messe in atto, in Francia, da Nicolas Sarcozy Riccardo De Corato ha dichiarato:

“’La via d’uscita é l’immigrazione sostenibile. E i rimpatri, promossi da Sarkozy, dei rom romeni nullafacenti, in realtà sono ispirati sempre al concetto di immigrazione sostenibile.

E’ bene ricordare che sono attuati in base a una direttiva europea, che prescrive l’allontanamento dopo tre mesi di soggiorno, per chi non è in grado di autosostenersi. Milano, che ha operato 306 sgomberi dal 2007 auspica che questa prassi venga potenziata, come ha anche promesso il ministro dell’Interno Maroni”.

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Sicurezza/ Provincia di Milano lancia corso autodifesa per donne
L'assessore al Personale: violenza sessuale riamane piaga sociale
postato 16 ore fa

Un corso di autodifesa destinato alle donne milanesi per contrastare la "piaga sociale" della violenza nei loro confronti. L'iniziativa è della Provincia di Milano che ha deciso di riservare una quota dei posti disponibili per le proprie dipendenti. Il corso, commenta in una nota il presidente di Palazzo Isimbardi Guido Podestà, "arricchisce la già vasta gamma di servizi alle donne che in questo primo anno di mandato abbiamo istituito e sviluppato". "E' forte l'attenzione ai temi della difesa personale - aggiunge l'assessore al Personale, Roberto Cassago - e contro la violenza alla donna, che rimane, purtroppo, una piaga sociale e una vergogna per tutta la Comunità". Nel solo mese di agosto, aggiunge l'assessore allo Sport e Tempo libero, Cristina Stancari, il servizio soccorso violenza sessuale e domestica dell'ospedale Mangiagalli ha assistito 51 donne. Le richieste di aiuto dall'inizio del 2010 sono state 359, sul totale delle richieste il 49% riguarda donne residenti a Milano, il 40% residenti in provincia.
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DOPO TANTA TRISTEZZA................LA MILANO DI LUSSO
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